Pericolosità idraulica

Andrea Defina – andrea.defina@unipd.it
Stefano Lanzoni – stefano.lanzoni@unipd.it
Luca Carniello – luca.carniello@unipd.it
Daniele Pietro Viero – daniele.viero@unipd.it
Elena Crestani – elena.crestani@dicea.unipd.it
Riccardo Alvise Mel – riccardo.mel@dicea.unipd.it
Giulia Passadore – giulia.passadore@dicea.unipd.it

Tematiche di ricerca:

L’attività prevalente del gruppo riguarda lo studio della formazione e della propagazione delle piene, con particolare riferimento agli ambienti di pianura, attraverso lo sviluppo e l’impiego di modelli matematici a fondo fisso e mobile che vengono continuamente aggiornati e migliorati in termini di prestazioni e accuratezza delle previsioni. Le tematiche trattate sono di attuale e sempre maggiore interesse, in virtù dei cambiamenti climatici in corso e della crescente pressione antropica. Particolare attenzione è rivolta alla stima della pericolosità idraulica associata ai fenomeni di esondazione a seguito di sormonti o di rotture arginali utilizzando approcci diversi in relazione all’estensione delle superfici potenzialmente allagabili, all’entità degli eventi, alla presenza e densità di infrastrutture viarie, di rilevati, di reti di drenaggio minori, e all’uso del suolo, distinguendo, in particolare, le aree rurali e quelle urbanizzate.
La propagazione delle piene è analizzata anche con riferimento ai fenomeni di erosione e deposito che caratterizzano gli alvei naturali, influenzando la stabilità delle sponde e dei manufatti presenti in alveo (e.g., pile dei ponti), spesso determinando accumuli di materiale solido (e.g., in corrispondenza di confluenze), potenzialmente pericolosi in quanto in grado di ostruire il libero deflusso delle acque. Particolare attenzione è inoltre dedicata al fenomeno delle colate detritiche (debris flows) che si innescano nei tratti a maggior pendenza dei torrenti montani in seguito a fenomeni piovosi brevi e intensi (e, quindi difficilmente prevedibili), propagandosi verso valle con grande rapidità ed enorme forza distruttiva.
I modelli matematici (bidimensionali e tridimensionali) sviluppati dal gruppo consentono anche la stima della pericolosità associata al trasporto e diffusione di inquinanti nei corpi idrici superficiali e l’analisi dei fenomeni di intrusione salina nei tratti terminali delle aste fluviali. Questi ultimi consentono, in particolare, la valutazione dell’efficacia dei dispositivi che bloccano, o comunque riducono la risalita del cuneo salino la cui presenza, soprattutto durante i periodi di magra, limita notevolmente l’attingimento di acqua dolce, tipicamente per uso irriguo.

Parole chiave: Rischio di piene; trasporto di inquinanti nei corpi idrici superficiali, colate detritiche, previsione di piene